Vialli è stato sempre uno dei miei giocatori preferiti insieme a Baggio. Non è facile tornare a leggere con una bimba piccolissima ma ci sto provando ed allora ho ricominciato da questo libro, molto fruibile, nel quale Vialli si perde tra i ricordi di goventù, la malattia che poi se lo è portato via, la Samp e la Juve e la fondazione sulla Sla. Un libro semplice ma sincero nel quale mi ha commosso soprattutto la parte finale nella quale Mancini ha ricordato lui che entrava in campo come se stesse su un cavallo, ma anche l'abbraccio finale ad Euro 2020. Il succo della questione rimane uno per lui: trovare un equilibrio tra il lavoro e la vita quotidiana.
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