Il nome Malvax potrebbe far pensare ad una band metal, ed invece con “Niente di che” ci troviamo di fronte ad un lavoro molto, ma molto pop. Se alcuni anni fa poteva essere coraggioso fare un lavoro musicalmente estremo, attualmente credo che la cosa più coraggiosa che possa fare una band è fare del pop leggero, orecchiabile ma non per questo scontato. Certo, non è primo il gruppo che in questo periodo ha intrapreso questo viaggio, ma se i The Giornalisti hanno riciclato la musica Anni 80, un po' Stadio e un po' Venditti, qui i Malvax possono compararsi più agli Ex Otago. Perchè dico che ci ritroviamo di fronte ad un lavoro coraggioso? Perchè “Niente di che” mostra il fianco alle solite critiche: quando un disco può potenzialmente piacere sia alla mamma che alla figlia, viene considerata spazzatura. Non la penso così. Il rischio dei Malvax è quello di essere già troppo pronti per Sanremo, e se c'è qualche ispirazione piuttosto forte verso qualche band internazionale (vedi “Dammi tempo” che fa pensare a “One” degli U2), non fa nulla. I Malvax vogliono cercare di dar lustro a quel pop che piace a tutti ma nessuno lo dichiara. Quello che manca in questo disco è forse un determinato suono che caratterizzi il gruppo.
La tracklist
In fondo all'anima
In questa notte
Brividi ( basta che ti senta mia)
Non rispondere
Teatro di bugie
Dammi tempo
Nei posti che non sai
Invisibile
Niente di che