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Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

Il murale ovidiano, l'arte che vince sul grigio


Può una cabina elettrica dare emozioni? Non sto parlando di scosse elettriche ma di arte diffuso nel territorio. Provate a cercare su Facebook una pagina: quella del Murale Ovidiano. E' vero, la nostra città, Sulmona, per chi non lo sapesse, ha tanti difetti, troppi forse. C'è una depressione economica e politica di un certo spessore. Ma c'è anche chi si impegna. C'è chi lo fa ripulendo le strade della città, in maniera del tutto autonoma, chi difendendo i diritti dei più deboli e chi lo fa attraverso l'arte. E questo il caso del Murale: tempestare di arte, con protagonista Ovidio, la città è la sua finalità. Si potrebbe dire che non sia una idea originale, in quanto è un tipo di pittura già presente in tante città, l'arte del murale. Ma non è questo, e mi riferisco alla originalità, la cosa importante di questa “missione”. L'obiettivo è portare Ovidio nel 2018. Rimarcare e sottolineare, come la nostra città, in questo misto di arte classica annegata nel modernismo strutturale, deve essere orgogliosa dei suoi protagonisti. E Ovidio, in questo bimillenario con tante iniziative ma senza una veramente grandiosa, deve essere il faro di un rinascimento. Perchè l'arte può essere una via di fuga non solo economica ma anche psicologica. Perchè dico psicologica ? Perchè se ci giriamo intorno, vediamo tante brutture architettoniche. Non sono un esperto di architettura, ma vedendo alcuni palazzi costruiti 20 o 30 anni fa, ci si intristisce solo a guardarli. Rende la vita meno felice di quella che è. Girare ora e vedere la mano di alcuni artisti su uno dei simboli dell'avanzata tecnologica, rende la vita migliore, perchè la città viene resa più bella. Una visione migliore, il trionfo dei nostri protagonisti, il vedere come dei “pazzi” vanno avanti nei loro progetti, dovrebbe dare la spinta ai più pessimisti a fare di più. Non per loro stessi, ma per la comunità, perchè è il posto dove sono nati e dove vivono. Spero che questo lavoro dia la spinta e rivalutare le bellezze di Sulmona, e rivalutare anche altri aspetti. Pensiamo alle varie produzioni alimentari, alla valorizzazione del confetto, ritrovare un po' la storia di Sulmona che è la storia di ognuno di noi. Non tutto è perduto.

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