Con molta soddisfazione mi accingo a scrivere di musica anche il 31 dicembre. È stato un anno musicale nel quale ci sono state cose buone, ma rispetto a qualche anno fa, non ci sono stati capolavori. L'ultimo giorno dell'anno vi scrivo dei Lady Ubuntu, band di Alessandria, e del loro nuovo lavoro. Una caratteristica è già il titolo dato ai loro album. Se nel 2012 hanno pubblicato “Piuttosto che incontrarvi farei bungee jumping”, ora ci presentano “Signore se esistessi non sentirei più il ritmo orrendo del pensiero che si avvia”. Se nel 2012 accostavo i Lady Ubuntu a Ferretti, questo disco, sempre caratterizzato da un recitato più che da un cantato, ha un impianto elettronico che ricorda di più i Nine Inch Nails, spaziando dal blues (“Quello che penso realmente della situazione politica”), al punk (“Il denaro”). Musicalmente il salto di qualità si sente, rispetto agli esordi. Un gruppo che non perde di vista l'ironia, ma che utilizza temi abbastanza profondi legati tra di loro. È infatti trattasi di un concept album che, dicono loro, ha a che fare con il caos e il nulla e che tocca varie tematiche ben precise, rischiando però di passare per la solita band che dice la sua sulle problematiche care agli italiani. In questo senso il loro limite è questo. Buon anno e buona musica.
La tracklist
Signore se esistessi (parte I)
Lo senti? (quello che ti schiaccia)
Epoca stupida e feroce
Donna – Buio
Quello che penso realmente della situazione politica (blues)
Denaro
Insulina per cani (Storia di R.E.)
He resigns (Feat. Il Re Tarantola)
Non sentirei più il ritmo orrendo del pensiero che si avvita (Feat – I Camillas)
Maledetta melodia (le musichette del nulla)
Signore se esistessi (parte II – feat. I Camillas)
Insulina per cani – La Tosse Grassa Remix