Alle volte scrivere di un disco non è molto difficile, sia per la facilità di lettura del disco stesso, sia perchè i dischi di oggi non durano tanto. È il caso degli Unoauno e delle loro “Cronache carsiche”. Gli Unoauno, che all'inizio erano solo due, è un trio di poco più di ventenni nato tra l'asse Rimini, Molfetta, Rimini, due di loro studiano filosofia, l'altro pratica l’ingegneria informatica. Il disco, con una impostazione molto lofi, comprende un suono molto scarno, leggermente nella via del postpunk, con qualcosa che ricorda i Csi e Massimo Volume, come da loro stessa ammissione. Gli Unoauno confermano che la chitarra elettrica non è più la principessa di una band rock, qui infatti abbiamo basso, batteria elettronica e acustica, e un tocco leggero di synth. Il disco, molto corto, arriva a 26 minuti, ricorda nell'impostazione un po' lo stile pure degli Shellac ma anche dei primi Nirvana di Bleach. Il livello di suono si può collegare, in alcuni casi, anche al mat-rock, come avviene in “Carsica”. Un disco che all'ascolto risulta “sporco”; bisogna capire se sia un effetto voluto oppure no. “Cronache carsiche”, che potrebbe far pensare anche alle famose desert session, ha spunti molto buoni, sui quali la band può lavorare tranquillamente.
La tracklist
Dei
Restare vivi
Carsica
Aleppo parte I
Aleppo parte II
Figlio
Giochi
Clausura