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Immagine del redattoreSilvio Mancinelli

I Folk Stone e le loro radici celtiche


La band bergamasca Folk Stone torna dopo tre anni con “Ossidiana”, un album completamente diverso dal resto della loro discografia, infatti sin dal primo brano, "Pelle Nera e Rum", si percepisce una nuova vena creativa più folk che metal, forse più coerente con il nome. Ma è solo una impressione, perchè più si avanti con il disco e più ci se rende conto che “Ossidiana” è un disco completamente metal. Un metal alla Iron Maiden, con una impostazione vocale alla Guccini e sottofondi celtici. E tutto questo con mia profonda delusione, perchè l'arrangiamento del brano di apertura mi faceva ben sperare. Non impressiona neanche il crossover che combina il metal con i suoni celtici, un po' il loro marchio di fabbrica. Perchè non è originale, lo fecero già i Rota Temporis in maniera più convincente in tempi non sospetti e di esempi migliori di crossover ne abbiamo, tipo le cornamusa degli ACDC o con i Korn. I tredici pezzi vanno avanti senza uno stimolo particolare da parte mia, diversamente da quando ascoltavo il loro esordio nel 2008. “Ossidiana” rappresenta una occasione sprecata dalla band per fare qualcosa di veramente celtico e ispirato alle terre del Nord

La tracklist

  1. Pelle nera e rum

  2. Scintilla

  3. Anna

  4. Psicopatia

  5. Asia

  6. Scacco al re

  7. Mare dentro

  8. E vado via

  9. Istantanea

  10. Supernova

  11. Dritto al petto

  12. Sabbia nera

  13. Ossidiana


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